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La pittura contemporanea spesso trascura il soggetto (al limite, come si dice, diventa un pretesto) affidandosi a sistemi segnici autonomi, non provenienti dall'ambito naturalistico. Egidio Presicce, invece, pone notevole importanza al soggetto rappresentato, fa una pittura apparentemente immediata, frutto di una controllata tecnica di accordi e contrasti, tra campiture di tinte e disegno. Gli interessi figurativi dell'artista sono molteplici: paesaggio, scene urbane, natura morta, ritrattistica .... Ciò che l'artista ha percepito nell'emozione della scena urbana e/o ciò che ha appreso dai fatti narrati e rievocati diventano idee nello spessore della memoria e dell'immaginazione, l'aura di sostanze immateriali, per dirla con Berkeley. Idee che generano immagini concrete e separate dalla realtà hanno, tuttavia, una propria esistenza, in quanto libere: il pittore spazia dai vicoli ai piccoli raggruppamenti di artigiani, dai musicanti alle scene folkloriche di un mondo che non c'è più e comunque immaginato. Il maestro si proietta in altre situazioni passate, in storie, in inattuali geografie, nel passato degli avi, rimettendoli in luce, amati e riscaldati dall'abbraccio della memoria.